Premessa: se leggendo il titolo hai alzato un sopracciglio… 🤔
- Male perché evidentemente non conosci Federica Fabrizio (in arte @federippi) ed è un vero peccato perché lei e molte altre attiviste hanno davvero un sacco da dire – sì insomma, vai a seguirla su Instagram, lei e le sue colleghe
- Bene perché adesso ti spieghiamo cosa intende/iamo per femminuccia e ti suggeriamo dei bei libri da leggere, commentare e far conoscere a sorelle e amiche (ma forse, anche di più, agli amici).
Chi è una femminuccia?
Una femminuccia™ è una donna consapevole.
O meglio, è una donna che sta affrontando un percorso verso la consapevolezza: biologica, certo, ma anche sessuale, economica, politica, accademica.
Una femminuccia™ è una donna – più o meno giovane, l’età conta poco e niente qui – che sta acquisendo gli strumenti per prendersi il suo spazio e incoraggiare altre donne a fare altrettanto. Una femminuccia™ è una donna che vuole risposte alle proprie domande, e ha il coraggio di chiederle proprio a coloro che cercano di ignorarle o di metterla in difficoltà.
👉Abbiamo reso l’idea?
Tutte noi ci portiamo dietro un fardello di traumi, brutte esperienze, paure, bugie e fraintendimenti che rendono piuttosto difficile sentirsi femminuccia™, ancor prima di diventarlo. A volte ci mancano le conoscenze, a volte le parole: quanto spesso abbiamo taciuto perché non avevamo la risposta pronta a un insulto sessista, a una battuta squallida o a una critica ingiusta; perché non conoscevamo i numeri precisi, i nomi giusti o le cose veramente importanti?
Anche noi siamo femminucce™ in rodaggio – ogni giorno si impara qualcosa di nuovo – perciò non abbiamo la pretesa di fornirvi una lista esauriente.
Ma il nostro obiettivo è proprio questo: proporvi dei testi che vi aiuteranno a espandere la vostra prospettiva; che vi ispireranno, che approfondiranno le vostre conoscenze pregresse o – forse – daranno il via alla vostra personale bibliografia di testi essenziali.
Vi stiamo dando il modo per raffinare il vostro senso critico, per farvi sempre più domande e per mettere in discussione: voi stesse, le persone che conoscete, il vostro posto di lavoro, il vostro paese.
📖 E di farlo preparate.
Non tanto perché dobbiate entrare a gamba tesa, fogli alla mano e pennarelli indelebili nelle tasche, e intavolare una dissertazione femminista ovunque andiate – ma se volete farlo va bene lo stesso, eh – ma perché vi sia più facile capire
- quando la società vi sta mentendo
- quando vi stanno negando o togliendo qualcosa
- quando vi stanno manipolando
- quando stanno invalidando la vostra opinione o la vostra esperienza
- quando è il momento di rispondere (e farlo in modo arguto e divertente è meglio)
- quando è il momento di lasciare da parte l’emotività e riflettere su quello che vi turba
In questa lista non troverete i classici della letteratura femminista – niente “Dalla parte delle bambine”, per intenderci. Appurato che i classiconi sono tuttora validi e per questo vadano letti, preferiamo un approccio più pop per questa lista: libri recenti, scritti e pensati per i contemporanei, che si trovano ad affrontare temi e problemi noti da decenni ma che ancora faticano a trovare una soluzione definitiva, e che anzi sembrano più complessi di prima.
Ma quindi, questi famosi libri per femminucce™?
1. Femminucce di Federica Fabrizio (Rizzoli, 2023)
Iniziamo con il volume che dà il titolo a tutta la lista. Come accennato prima, l’autrice è nota su Instagram con lo pseudonimo @federippi; materana, classe 1996, Federica ha a cuore i diritti umani ancor prima che le istanze femministe. Ama definirsi “attivista guastafeste”, e non passa inosservata grazie alla corta chioma ricciuta e color fuoco. Dinamica e sempre pronta a partecipare a manifestazioni, marce, scioperi e tutto ciò che fa rumore, Federica ha voluto omaggiare 13 donne che hanno fatto tanto e che, paradossalmente, al mondo sono poco note o comunque infinitamente meno di quanto si meriterebbero. Tredici profili molto diversi (attiviste, scrittrici, musiciste, mecenati) ma uniti dal generale disconoscimento dei propri meriti personali e professionali e che pure, nell’indifferenza e nell’ignoranza, sono state delle scintille di novità e speranza per il genere femminile.
“Femminucce” è un libro che si può leggere in linea retta o saltellando qua e là da una biografia all’altra ed è, per stessa ammissione dell’autrice, parziale: ovviamente è insufficiente a dare giustizia a tutte quelle donne che si sono viste soffiare il merito da qualcun altro, ma è un omaggio sincero e sentito verso delle persone – ancor prima che figure storiche – che hanno tentato di seguire la propria vocazione nella vita e che non ci sono riuscite appieno. Federica avrebbe voluto aggiungere molti altri nomi all’indice, e confidiamo che prima o poi lo farà: intanto, sfogliate la sua prima opera e iniziate a conoscerne qualcuno.
2. Le signore non parlano di soldi. Quanto ci costa la disparità di genere? di Azzurra Rinaldi (Fabbri Editori, 2023)
“Le (vere) signore non parlano di soldi” è un modo di dire che solletica la voglia di rivalsa delle classi sociali medio-bassi e illude le donne che essere “di classe” significhi non occuparsi di una sfera che, tradizionalmente, è appannaggio dei signori, limitandosi a godere dei frutti. Già così fa ridere, ma proprio perché oggi moltissime donne lavorano, fanno impresa e fatturano (Shakira insegna) sappiamo benissimo quanto parlare di soldi sia ESSENZIALE per tutti. I soldi sono indispensabili alla vita – chi obietta che «non sono tutto» o è ricco, o è poco sveglio – sono un potente fattore motivante e sono una lingua che tutti (a prescindere dall’idioma) possono comprendere.
Ma non è l’ingiusta distribuzione economica tra generi l’unico problema. Azzurra Rinaldi è docente di Economia politica all’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza e ci parla di tutti quei temi scottanti, eppure ancora irrisolti: la cura parentale non retribuita, la violenza economica, l’emancipazione e l’accesso delle donne al potere. Parlare di soldi si può e si deve, soprattutto alla luce di un mondo pieno di contraddizioni che, ovviamente, pesano solo su noi donne: oggetti sessuali ma angeli del focolare; fighe ma abbordabili; lavoratrici ma anche casalinghe; indipendenti ma servizievoli, ma sempre a basso costo.
3. Non chiamatelo Revenge Porn. Storie di vittime presunte di Francesca Florio (Mondadori, 2022)
Per “revenge porn” si intende la diffusione non consensuale di immagini o video sessualmente espliciti per denigrare o ricattare la persona che compare nelle immagini. Messo in chiaro che è un comportamento esecrabile che può colpire entrambi i sessi, non ci stupiamo se sono più donne e ragazze a soffrire degli effetti a lungo termine di questa cattiva pratica. L’intimità violata e la reputazione perduta sono tra le grandi paure delle donne e delle loro famiglie.
Ma perché la sessualità femminile è vista come qualcosa da additare e deridere?
Perché questa forma di cattiveria gratuita – e non vendetta – è così difficile da risolvere e punire? Perché Tiziana Cantone, che aveva chiesto il diritto all’oblio, è oggi un simbolo del male che le è capitato e continua a essere una martire col suo nome proprio, tutt’altro che dimenticato?
Francesca Florio, giovane avvocata recentemente iscritta all’Albo, raccoglie le storie di donne e ragazze che si sono trovate vittime di molestie, ricatti, elaboratissime operazioni di hackeraggio, pure e semplici calunnie cresciute a dismisura, e molto altro in un’opera che vuole essere manifesto di denuncia ma anche un aiuto per chi si trova coinvolto in casi del genere, informandoci sulle leggi attualmente in vigore e su cosa si può fare per evitare i pericoli e denunciare i colpevoli.
4. Odio gli uomini di Pauline Harmange (Garzanti, 2020)
Questo libriccino piccino picciò vi sembra una lettura veloce, eh? Sbagliato. Proprio perché ridotto nelle dimensioni dovrete impiegare molta concentrazione e fatica per capire se – e dove – quello che state leggendo è ironico o no. In sintesi: le donne sono spesso accusate di odiare gli uomini, e di solito si nega. Ma se invece ammettessimo che sì, gli uomini un po’ li odiamo, per tanti motivi che a volte manco capiscono – o si rifiutano di capire? Se accettassimo il fatto che gli uomini vanno cazziati e istruiti, anche utilizzando parole forti? E se la piantassimo di temere il politicamente corretto e mettessimo da parte la sindrome da crocerossina?
Sappiate che il libro, uscito originariamente in Francia, ha subito minacce di interdizione e denunce penali da parte di un funzionario del ministero per la Parità di genere, con l’accusa di incitamento all’odio. Incitamento all’odio. Verso gli uomini. Una cosa che sa di fantascienza insomma. Probabilmente leggendo queste righe penserete che “Odio gli uomini” somigli a un diario di un’adolescente arrabbiata, traboccante di improperi e parolacce, ma vi assicuro che non è così: questo libro è una lucida, seppur stringata, analisi dell’atteggiamento femminile piuttosto che dei dati e dei numeri della parità di genere. Da leggere per cambiare prospettiva, ancor più che assimilare conoscenze.
5. Una storia d’amore. Lettera a mia figlia transgender di Carolyn Hays (Add editore, 2022)
Uno dei miei personali preferiti. Il libro si apre con qualcuno che bussa alla porta di una famiglia bianca della buona borghesia statunitense: alla porta c’è un assistente sociale che ha alcune domande sul figlio di tre anni. Chi li ha denunciati (perché questo è successo) ha segnalato che il piccolo si comporta in modo “troppo femminile”. Questa è solo la prima avvisaglia di caos nella famiglia: perché il bambino, effettivamente, si scoprirà bambina e porterà la famiglia a compiere delle scelte importanti. Perché quando hai un minore trans non riconosciuto e non protetto dalla legge, sei tu madre a doverti inventare una nuova vita; trovare un luogo accogliente dove vivere, e un nuovo lavoro; cambiare le abitudini e la quotidianità della famiglia; avere la forza di affrontare una situazione che ti fa sentire sola e inadeguata; capire quali sono le parole giuste per spiegare a te stessa e agli altri cosa sta succedendo.
Un libro bellissimo e “universale”, che da testimonianza di un singolo individuo diventa un’opera su legami, cambiamento, politica, diritti umani, fede religiosa e attivismo. Un libro che nasce come la lettera di una madre a una figlia che vuole vivere la propria vita, ignara del fatto che questa sia diventata un vero e proprio caso burocratico. Ma cosa rende una donna “donna”, e quanto il rispetto delle limitate/limitanti leggi biologiche vale la felicità e l’autodeterminazione di un essere umano?
6. L’atlante delle donne di Joni Seager (Add editore, 2018)
I dati sono del 2018 perciò sicuramente alcune informazioni saranno cambiate, ma questo libro presenta una panoramica di come vivono le donne nel mondo molto interessante. Visivamente il libro è anche molto bello, completamente a colori e corredato 200 infografiche che riportano dati, numeri e curiosità da tutto il mondo. L’indice comprende violenze domestiche e tassi di femminicidio, numero di figli per donna, accesso alla contraccezione, salute femminile, lavoro e imprenditoria femminile, gender gap, istruzione delle ragazze, alfabetizzazione informatica, presenza di donne nei ruoli istituzionali e di potere, e molto altro ancora.
Dai dati emerge un’evidente disparità di condizione di vita: in alcuni paesi nascere donne è ancora pericoloso, e anche nei paesi più ricchi e sicuri rimangono differenze di trattamento e possibilità sconfortanti. Visto che siamo in tema di lettura, voglio riportare un dato in particolare: ben 520 milioni di donne non sanno leggere. Ripetiamo, i dati sono del 2018 e – si spera – in 5 anni le cose potrebbero essere migliorate; ma una cifra così alta è un triste reminder del fatto che moltissime donne sono condannate a una vita di isolamento ed estraniamento dal mondo. E nel caso di noi “fortunate”, tutti i giorni assistiamo a piccole e grandi violenze: perciò sfogliate l’Atlante delle donne, e indignatevi, per voi e per tutte le altre.
7. Ne uccide più la lingua. Smontare e contestare la discriminazione di Valeria Fonte (DeAgostini, 2022)
Premessa: Valeria Fonte è procace, esuberante, sboccata, appariscente, stilosissima, sfacciata e ha un carisma naturale. Se avrete il piacere di assistere a una sua presentazione dal vivo vi renderete conto che, se da un lato è fantastica da guardare e ascoltare, dall’altro vi metterà in estremo imbarazzo. Non tanto per quello che dice – cose sacrosante – ma per l’assertività, la fiducia in sé stessa e l’energia che ci mette. Automaticamente vi sentirete in colpa, in difetto: perché lei apparentemente ha raggiunto quello stato di grazia che le permette di parlare di cose scomode senza vergogna. Poi ascoltandola scoprirete che non è vero, che per arrivare a quel livello ha superato tanti momenti duri e di sconforto; ma è evidente che lei pretenda spazio, e che non ha paura di andarselo a prendere.
Il suo libro fa la stessa cosa: decostruisce violenze, bugie e tabù sul femminile partendo dal linguaggio. Valeria conosce molto bene il valore delle parole e sa usare sapientemente la lingua: ci gioca, la mette in discussione, ci litiga, la uccide. Per cambiare prospettiva e visione del mondo bisogna passare anche da qui: perché di una società si capisce molto notando quello che c’è nella sua lingua, ma anche quello che manca. La tolleranza, il rispetto, l’inclusione sono anche una questione linguistica, e Valeria non ha paura di sputtanare l’italiano – e gli italiani – per sottolineare le ingiustizie della nostra società.
8. E poi basta. Manifesto di una donna nera italiana di Esperance Hakuzwimana Ripanti (people storie, 2019)
Parlare di intersezionalità è importante, e ho deciso di segnalare quest’opera “ibrida”. Un po’ memoir, un po’ pamphlet, un po’ manifesto come suggerisce il titolo, “E poi basta” è una rivendicazione dell’autrice: delle proprie origini, del proprio nome, del tempo sprecato a rispondere a domande imbarazzanti, meschine, ignoranti e a nascondersi dalle conseguenze della diversità. Ma è anche una sorta di diario, un registro delle esperienze che hanno reso Esperance Esperance: gli incontri che l’hanno segnata, le letture che l’hanno colpita al cuore, gli amici di una vita, le conversazioni illuminanti, i viaggi che hanno espanso i suoi orizzonti.
Un libro contro i pregiudizi ma anche, “semplicemente”, il racconto di un’adolescenza, di un’adozione in un altro paese, di bullismo e discriminazione, di studio e scoperta di sé. La condizione femminile ha i suoi temi e le sue battaglie; essere donna e nera alza il coefficiente di difficoltà e scoperchia brutture che spesso facciamo finta di ignorare. Preparatevi: leggendo questo libro avrete un sacco di flash, vi torneranno alla mente tutte quelle volte che avete sentito battute cretine, quelle volte che avete assistito a veri e propri atti di razzismo e discriminazione e non avete fatto niente per paura, ignoranza o superficialità. Un libro che vi farà star male, ma mai quanto deve essere stata male Esperance a scriverlo.
9. Il libro della vagina di Ellen Støkken Dahl e Nina Brochmann (Marsilio Editori, 2017)
Vogliamo essere chiare: non tutte le donne hanno la vagina, e non è una vagina a fare una donna. Chiarito questo punto, però, è innegabile che sia un organo molto importante. In effetti, sapete esattamente COS’È una vagina? Sapete indicare esattamente le parti di cui è composta, e le funzioni che espleta? Ci lamentiamo che gli uomini sappiano poco del nostro corpo, ma VOI siete sicure di sapere tutto della vostra vagina?
Ebbene, in questo libro troverete risposte a domande su anatomia, mestruazioni, orgasmo, contraccezione, prevenzione delle malattie, ma anche su cose veramente importanti tipo “c’è solo l’orgasmo vaginale o no? Ma esiste davvero il punto G? Se l’imene non si rompe sono ancora vergine? La pillola anticoncezionale mi rende frigida? Che devo fare per i dolori mestruali?” e molto altro. Con una scrittura vivace, pratica ma esaustiva, le autrici ci aiutano a capire come funziona l’organo più inflazionato e al tempo stesso incompreso del nostro organismo.
10. La casa dei tuoi sogni, di Carmen Maria Machado (Codice Edizioni)
Concludiamo la lista dei libri per femminucce™ con un memoir che scardina uno stereotipo bellissimo, ma tristemente scorretto: le coppie lesbiche sempre felici. In un mondo in cui le donne etero faticano a trovare un uomo che le capisca e le supporti, le coppie lesbiche possono sembrare la quadra perfetta: due donne che sanno perfettamente come funziona un ciclo mestruale; come sono le condizioni lavorative rispetto ai colleghi maschi; come funziona il sesso non penetrativo; quanto è faticoso e doloroso depilarsi e affrontare le manutenzioni quotidiani. Un/a partner che capisce e che, in un certo senso, assomiglia a te può sembrare un sogno.
Ma questo non cambia il fatto che una coppia è pur sempre composta da esseri umani. E gli esseri umani sono fallaci: possono essere bugiardi, crudeli, vigliacchi, violenti e pigri, a prescindere dal sesso e dalla sessualità. Le donne lesbiche possono ricorrere alla violenza fisica E psicologica. Le donne lesbiche possono essere delle alcolizzate. Le donne lesbiche possono ricorrere al gaslighting. Le donne lesbiche possono rubare. Le donne lesbiche possono far soffrire esattamente come gli altri. Carmen Maria Machado racconta la relazione con una ex in una prosa che vi farà emozionare, empatizzare e soffrire con lei. Perché lo stereotipo da distruggere, in realtà, è doppio: la donna lesbica non è perfetta, esattamente perché la donna non è sempre una creatura debole, indifesa, innocente e angelicata.
In conclusione
Siamo giunti alla fine della nostra lista di 10 libri per femminucce. Ci auguriamo che possano esservi di ispirazione, di stimolo, magari anche di conforto.
👉Fateci sapere se e quanti ne avete letti e cosa ne pensate, o quali vi ispirano maggiormente.
Noi siamo qui a leggervi e ad ascoltarvi, e a condividere la strada delle Femminucce.